Marco Maria Zanin, Lacuna ed Equilibrio

La serie ‘Lacuna e Equilibrio’ pone una domanda relativa alla nostra relazione di fronte alla rovina, al detrito, ai resti del passaggio dell’uragano della modernità. Perché se dopo il suo passaggio rimane ancora un briciolo di umanità, è intrinseco ad essa l’impulso alla costruzione di nuovi significati. Forse gli oggetti di scarto non sono meno importanti. Probabilmente anche attraverso di essi, esclusi dall’orizzonte della modernità non avendo più alcuna funzione, con il giusto sguardo, è possibile aprire una temporalità alternativa, costruire una proposta per il futuro, una possibile via di uscita. Che però richiede un sincero atto di amore, la…

Roberto Polillo, Towers of Miami, 2015

Oggi la fotografia impressionista è stata abbastanza squalificata, forse perché il mondo è molto complicato e diventa sempre più pericoloso. Sembra sbagliato sfuggire nel sogno, è preferibile lavorare per migliorare la realtà. Tengo a precisare questo: le mie fotografie non vogliono essere un fuga dalla realtà, non è il lavoro dell’artista che si nasconde nella torre d’avorio. Però, cinque minuti al giorno, dobbiamo sognare. Io dico che per cinque minuti al giorno bisogna uscire a vedere le stelle, perché non possiamo perdere questa dimensione di fronte ad una realtà così complicata, così difficile. Quella del sogno è un’esigenza della natura…

Riccardo Venturi, Libia, Marzo-Aprile 2011, Bengazi, Commemorazione delle vittime della rivoluzione.

Il reportage di Riccardo Venturi “Chaos Libya”, racconta i primi momenti della guerra civile in Libia, quando nel 2011 Bengazi insorge contro la dettatura di Gheddafi, sull’onda di quelle che furono definite “Primavere arabe”. La mostra di Venturi si compone di circa 50 foto di grande formato ed è articolata in due momenti profondamente differenti. Nella prima sezione le foto hanno la forma del reportage classico, quello dei grandi nomi del passato, ma l’originalità e la complessità dello stile sono immediati. Le immagini entrano direttamente nella vita e nella sofferenza del popolo libico, raccontano di giovani capaci di trovare coraggio…

Jacopo Di Cera, Fino alla fine del mare

Lampedusa è situata esattamente al centro del Mediterraneo ed è quindi il centro di passaggio principale di tutti coloro che desiderano raggiungere nuovi paesi, nuovi territori di speranza. Mai come in questo momento il tema dell’immigrazione è così importante ed io ho cercato di raccontare questo problema umanitario di grande attualità con un punto di vista nuovo e artistico. Jacopo Di Cera Fino alla fine del mare è un viaggio figurato e metaforico composto da trenta immagini a colori che ritraggono frammenti degli scafi situati nel cimitero delle barche di Lampedusa, stampate in alta definizione direttamente su pezzi di legno…

Irene Kung, Magnolia, 2013

Nel mio modo di lavorare è possibile riportare l’albero a quello che ho sentito. Il mio lavoro consiste proprio in questo: tolgo ciò che non è essenziale per far vedere l’albero com’è, come lo sento. È intuizione, è irrazionale: il razionale ci può portare fuori strada, il sentimento no. Irene Kung Dal 7 aprile a 3 settembre 2016, Contrasto Galleria, Milano, ospita la mostra Trees di Irene Kung. In occasione della mostra, Contrasto pubblica Trees, il nuovo libro di Irene Kung, che dopo aver fotografato i monumenti più famosi del mondo e le città più belle della Terra, punta ora il suo…

Luisa Menazzi Moretti, Trasferiti, 2012, Serie Words, cm 60x60

Words è una serie di fotografie di parole che si stavano perdendo o che si sarebbero potute perdere, e che invece volevo fermare prima della loro inutilità, prima che cambiasse la luce, si sovrapponesse una voce, si strappasse il foglio, si voltasse la pagina.  Sono parole trovate ovunque: su bacheche, nella spazzatura, per terra, su libri letti e amati, su antichi testi… Cercavo in frammenti e strappi l’eco di un discorso che pur interrotto non perde la sua poesia. Ho seguito anche un mio personale viaggio nella memoria: molte di queste fotografie riguardano momenti legati alla mia vita – ma…

Malick Sidiibé

Ovunque io esponga le mie fotografie tutti rimangono stupiti davanti all’allegria e alla gioia della gente. I segni di povertà sono esclusi dalle mie immagini. Le persone per esempio sono sempre ben vestite, con cura, le scarpe, l’orologio, la cravatta. Ecco, davanti a questo modo di vestire molti rimangono sorpresi e mi dicono: ma gli africani non sono poi tanto diversi da noi. In effetti, le ragazze del Mali si vestono come in Europa, con delle magliette. Malick Silibe (intervista tratta da Cultframe)

Renato Marcialis, Estrema Protezione

Come spesso accade quando si ha tra le mani qualcosa di prezioso, Caravaggio in Cucina è nato per caso. Stavo cercando la luce giusta per svolgere un lavoro commissionato da un cliente, quando ho pensato esattamente all’effetto di cui avevo bisogno, un effetto quasi pittorico. Così mi è tornata alla mente una fibra ottica acquistata più di 25 anni fa, l’ho utilizzata e ho messo in pratica quel pensiero: da quel momento mi si è aperto un mondo. Ho iniziato a lavorare con la tecnica della luce pennellata e le forme hanno iniziato a uscire dal buio della scena, rimanendo…

jane birkin and serge gainsbourg

Lungo la strada, tutti si giravano per la loro bellezza. Erano come La Bella e la Bestia. In ogni caso, ho sempre pensato che la Bestia fosse più bella del principe. Erano una strana coppia da guardare. Non cercavano mai di essere qualcosa, erano semplicemente loro stessi. Lei era la sua musa, e penso che lui abbia prodotto i suoi più grandi lavori quando erano insieme.  Andrew Birkin

Paul Fusco, RFK Funeral Train, 8 giugno 1968

L’8 giugno del 1968 la salma di Robert Kennedy viene trasportata su un treno dalla Penn Station di New York alla Union Station di Washington. “Poco dopo la partenza, il treno esce da un tunnel e io rimango senza parole. Centinaia di persone si raccolgono sui binari e si sporgono verso il treno per avvicinarsi il più possibile a Bobby. Corro verso un finestrino, spalanco la parte superiore sentendo che quello era il mio spazio e comincio a fotografare tutto ciò che vedo”. Paul Fusco

copertina playboy

C’è chi dice addio alla fotografia di nudo per far crescere il business: Playboy, per esempio. L’idea è partita osservando il sito web: dopo aver abbandonato il nudo del 2014, il sito Playboy.com è cresciuto del 400%, passando da 4 a 16 milioni di visitatori al mese. C’è un archivio di fotografie americane della Grande Depressione “uccise” da un buco nero che le rende inutilizzabili. Roy Styker voleva ottenere il massimo dagli assignment dei suoi inviati. Per questo, quando i fotoreporter tornavano dai loro viaggi, se la foto non era abbastanza buona, non solo la scartava, ma la uccideva con…

Poulomi Bas

La fotografa indiana Poulomi Basu, dell’agenzia VII, ha ripreso la storia di tre madri che hanno visto i loro figli partire dal Belgio per arruolarsi in Siria. Sono più di 6500 i Foreign Fighters europei che hanno raggiungo la Siria negli ultimi cinque anni. Quella raccontata da Poulomi Basu è la storia di genitori che, attraverso oggetti, ricordi, domande prive di risposta, conversazioni interrotte vie Skype cercano di mantenere un contatto con un figlio o una figlia partiti senza dare spiegazione. “In alcuni casi, la loro separazione è geografica, i contatti con i figli sono sporadici e via internet” spiegano…

copertina playboy

C’è chi dice addio alla fotografia di nudo per far crescere il business: Playboy. La notizia che ha iniziato a girare lo scorso ottobre sul New York Times (budget dell’operazione: 150,000 $ per l’attività di PR, come spiegato su PR Week) ha fatto presto a rimbalzare: il numero di Aprile 2016 di Playboy sarebbe uscito senza fotografie di nudo, per la prima volta in 62 anni. L’idea è partita osservando il sito web: dopo il re-design del 2014, il sito Playboy.com è cresciuto del 400%, passando da 4 a 16 milioni di visitatori al mese, in soli tre mesi. Scott…